MR. COPPER (YASUO HAMANAKA)

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yasuo hamanakaMister Copper, o mister 5%, era il signore del rame. Il suo regno era il London Metal Exchange (LME), la borsa dei metalli di Londra, nella quale conduceva da anni le danze.

Da Tokio, Yasuo Hamanaka, 48 anni, muoveva il 5% dell’ intero rame in vendita sul pianeta. Finchè, un giorno, non incontrò George Soros e la banda degli hedge funds americani e lasciò alla casa per cui lavorava, la Sumitomo, il più grande buco finanziario mai realizzato nella storia dei mercati mondiali.

Hamanaka e il gruppo Sumitomo erano stati spesso, in passato, sotto osservazione da parte delle autorità del LME perchè sospettati di influenzare in modo non del tutto regolare la formazione dei prezzi del rame. Tensioni ci furono nel ’91, quando Sumitomo e altre case giapponesi furono accusate di essere dietro alla creazione di una situazione di scarsità di metallo sul mercato. E ci furono tra il ’93 e il ’94 quando la Codelco (Chile Copper Corporation), il maggior produttore mondiale di rame, perse al LME 175 milioni di dollari in uno scandalo che mise sottosopra il Cile.

L’8 maggio 1996 le autorità di Londra imposero limiti alla speculazione sul rame dopo un’indagine internazionale durata sei mesi. Chiaro che qualcosa stava succedendo. La situazione precipitò quando venne allo scoperto una vera e propria guerra tra Hamanaka e alcuni fondi d’investimento degli Stati Uniti per imporre il prezzo del rame. I potenti hedge funds americani giocavano al ribasso, il giapponese li contrastava disperatamente. Quando i prezzi crollarono del 25% in pochi giorni, risultò chiaro chi aveva perso. George Soros incassa un’altra vagonata di milioni di dollari. E con lui Julian Robertson del fondo Tiger, il commerciante canadese di rottami Herbie Black e almeno un grande commerciante europeo di metalli.

La Sumitomo Corporation, società di trading del gruppo Sumitomo, nato quattro secoli fa, annunciò una perdita di 198 miliardi di yen, pari a circa 3 mila miliardi di lire, per operazioni, non autorizzate dalla sede centrale, sul mercato del rame.

Secondo le versioni ufficiali della Sumitomo, i controlli sarebbero cominciati verso la metà di maggio e il responsabile delle trattative sul rame Yasuo Hamanaka, considerato un guru del settore del rame, fu sospeso il 17 maggio e immediatamente vi fu una ripercussione sul mercato, con una caduta del prezzo del rame del 10% in due giorni.  Le verifiche fatte hanno in seguito confermato che Hamanaka, insieme a un collega che si era dimesso dalla Sumitomo otto anni fa, per anni aveva eseguito, senza registrarle sui conti della società, operazioni su ingenti quantitativi di rame: si parla fra 500.000 e un milione di tonnellate di minerale.

Hamanaka però teneva una contabilità personale molto accurata e aggiornata e fu costretto a consegnarla agli ispettori della Sumitomo.

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